Buongiorno vista la cortesia e purtroppo il sicuro protrarsi della permanenza obbligata in casa mi permetto di porgervi un’ulteriore domanda. Il tic che vi avevo segnalato si è ridotto ho notato in compenso una generale regressione. Mi spiego meglio mio figlio frequenta il nido da quando ha 4 mesi é quindi sempre stato indipendente ad esempio per i pasti e poco mammone. La mia frequentazione forzata sta provocando attacchi di “mammite” acuta e la perdita delle buone abitudini quali mangiare autonomamente o dormire nel suo lettino. Ritenete che anche in questo caso la situazione sia momentanea ed il ritorno alla normalità possa farlo rientrare nei suoi schemi consueti? Grazie ancora una volta per l’attenzione. Saluti
Sara
Cara Sara,
riteniamo che stando a casa con lei, una certa regressione sia piuttosto normale. Come già abbiamo detto nelle precedenti mail potrebbe essere un modo del bambino di manifestare il suo disagio per questo periodo di quarantena che non riesce a capire fino in fondo. Ma d’altra parte sconsigliamo di assecondare esclusivamente questa regressione nella speranza che passi una volta ritornati alla normalità. Se da una parte si può essere accoglienti e comprensivi nei confronti del disagio che prova il bambino, dall’altra bisognerebbe essere determinati nel fargli capire che è importante che mantenga le sue autonomie. Si possono trovare nuovi oggetti transazionali che lo aiutino ad addormentarsi, nuovi rituali, nuove storie, ma anche nuove motivazioni che lo aiutino a riappropriarsi delle autonomie già acquisite. Alla base di tutto ciò c’è essenzialmente la fiducia: sia nel fatto che lui ce la possa fare, ma anche nel fatto che lei è la prima che ci crede. Se fa un po’ di capricci non importa ma poi ne sarà valsa la pena perché anche lui sarà contento delle sue conquiste.
Un caro saluto!